Il GPL riesce ad abbattere le emissioni tipiche sia dei motori a benzina (idrocarburi incombusti, in particolar modo i cancerogeni, la CO2) sia delle autovetture a gasolio (PM e ossidi di azoto).
Con riferimento agli inquinanti che mettono a rischio la qualità dell’aria dei nostri centri urbani, i veicoli a GPL presentano emissioni praticamente nulle di PM10 e emissioni di ossidi di azoto molto inferiori ai veicoli tradizionali.
E’ quanto emerge anche da uno studio molto approfondo (European Emission Test Programme - EETP) realizzato su un numero rilevante di autoveicoli Euro 4 (30 tra veicoli passeggeri e merci) dai quattro laboratori più importanti d’Europa (TNO, Millbrook, TUV e IFP), i cui risultati, per la loro autorevolezza, sono stati presi a riferimento anche dagli esperti europei del programma COPERT dell’UE.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2 da veicolo, il GPL presenta una riduzione di oltre il 12% rispetto alla benzina.
Considerato che la CO2 non subisce nessun post-trattamento, tale proprietà ecologica è strettamente legata alla chimica del prodotto che lo rende evidentemente più vantaggioso grazie ad una rapporto carbonio idrogeno più favorevole.
Ma le caratteristiche di riduzione delle emissioni climalteranti del GPL sono ancora più enfatizzate quando l’analisi non si ferma alla “ruota” ma procede a ritroso fino al “pozzo”.
Sull’intero ciclo vita, il GPL guadagna molte posizioni sia con riferimento ai carburanti tradizionali che in relazione agli altri fossili a miglior rapporto carbonio-idrogeno.
Queste sono le motivazioni tecniche per le quali anche il consorzio JEC (JRC – Eucar – Concawe) nel valutare quantitativamente le emissioni climalteranti medie dei combustibili per auto ha confermato che il GPL è il migliore dei combustibili fossili:
Diesel 87,4 (gCO2eq/MJ) Benzina 85,8 Metano 76,7 GPL 73,6.
Lo studio del JEC è stato condiviso da tutti gli attori industriali della filiera europea dell’auto e dei carburanti, rappresentati nel consorzio di studio attraverso le proprie associazioni tecniche.
Anche per tale motivo l’indagine è stato presa dalla Commissione europea a riferimento della legislazione comunitaria riguardante la de-carbonizzazione dei combustibili per auto ed i suoi risultati costituiranno i fattori di default per il calcolo delle emissioni climalteranti di ogni singolo fornitore di prodotti energetici.
Nello sforzo di comprendere meglio e di quantificare i vantaggi potenziali che deriverebbero da un più ampio utilizzo del GPL Auto, AEGPL (Associazione Europea del GPL) ha commissionato uno studio al gruppo di ricerca Transport & Mobility Leuven (TML).
I risultati della simulazione sono molto incoraggianti. In aggiunta ai benefici relativi alla diversificazione dei combustibili e a una minore dipendenza dal gasolio di importazione, il modello dimostra che un maggior utilizzo del GPL Auto in Europa è in grado di ridurre significativamente le emissioni tank-to-wheel di CO2 e una serie di principali agenti inquinanti.
Perciò, il passaggio da uno scenario di evoluzione naturale del mercato ad uno in cui il GPL Auto rappresenta il 10% del mix di combustibili per il trasporto su strada entro il 2020 apporterebbe certamente notevoli benefici.
European Emission Test Programme
Well to Wheels analysys by Eucar, JRC, Concawe
Studio AEGPL