sabato 20 aprile 2024

Bio e Rinnovabili

L'industria italiana sta mettendo a punto importanti iniziative volte a traguardare lo sviluppo di prodotti rinnovabili (ad esempio GPL rinnovabile e Dimetiletere rinnovabile) e bio (biometano, bioGPL e bioGNL) con l’obiettivo di abbattere radicalmente l'impronta di carbonio durante l'intero ciclo di vita del prodotto in tutti i diversi settori di utilizzo, non solo residenziale, ma anche di quello commerciale, industriale, agricolo e automobilistico.

Una valutazione sull’intero ciclo di vita del prodotto conferma il GNL e il GPL come prodotti necessari per traguardare gli ambiziosi obiettivi ambientali individuati a livello internazionale ed europeo, anche alla luce dell'impegno e degli investimenti che le Imprese stanno ponendo in essere per gli sviluppi bio e rinnovabili di tali prodotti. 

 



L'industria italiana del GPL sta studiando la messa a terra di importanti iniziative finalizzate a traguardare lo sviluppo di prodotti rinnovabili (ad esempio DME rinnovabili) e bio (bioGPL) da miscelare con GPL al fine di ridurre drasticamente l'impronta di carbonio durante l'intero ciclo di vita del prodotto utilizzato per soddisfare la domanda energetica del settore residenziale, commerciale, industriale, agricolo e anche automobilistico. Ciò consente infatti di poter valorizzare al meglio le già esistenti e capillari infrastrutture di stoccaggio, trasporto e distribuzione del GPL e le apparecchiature ed i veicoli già alimentati con il nostro prodotto, senza necessità di investimenti aggiuntivi. Inoltre, i processi produttivi di bioGPL e di prodotti rinnovabili da utilizzare in miscela sono tali da consentire lo sviluppo di processi virtuosi di economia circolare tramite il recupero di rifiuti, FORSU e upgrading di biogas.

BioGPL

In Italia si registra già oggi una produzione di bioGPL dalle due bioraffinerie in esercizio, che hanno una capacità produttiva di circa 40 ktons/anno di bioGPL derivante da cariche di origine biologica di varia natura (oli vegetali, oli di frittura rigenerati, altri waste).
E’ ipotizzabile un incremento nella produzione di bioGPL da bioraffinazione, così come da progetti in fase di sviluppo che prevedono produzione bioGPL tramite upgrading del biogas, (direttamente o a seguito della digestione anaerobica di biomassa o rifiuti (per la produzione di biogas e sua successiva trasformazione in bioGPL).

 

Dimetiletere rinnovabile

L'industria italiana del GPL sta investendo anche in ricerca e sviluppo per la produzione di prodotti rinnovabili da miscelare con GPL, come il dimetiletere rinnovabile. I progetti in corso di valutazione consistono nella realizzazione di impianti di produzione di rDME, utilizzando come materia prima sia la frazione organica che quella inorganica dei rifiuti solidi (tra cui vi sono anche le materie plastiche) in un’ottica piena di economia circolare.

Il dimetiletere è un composto organico che viene solitamente utilizzato come reagente in sintesi organica e come propellente per aerosol. Ha caratteristiche simili a quelle del propano e del butano, tanto da essere spesso utilizzato in sostituzione del GPL o in miscele a composizione variabile con quest’ultimo
La produzione di volumi bio o rinnovabili di DME (dimetiletere) è finalizzata ad una successiva miscelazione con frazioni di GPL convenzionale da immettere nei diversi canali di utilizzo (settore dei trasporti, combustione residenziale, commerciale ed industriale).

 

Prodotti bio e rinnovabili: obiettivi al 2030

L'obiettivo di medio periodo è quello di avere un'immissione in consumo al 2030 di una miscela 40% bio e rinnovabile (bioGPL e rDME), 60% GPL tradizionale, ottenendo i seguenti benefici:

  • Valorizzazione apparecchiature (veicoli o generatori di calore);
  • Valorizzazione e pieno utilizzo della infrastruttura logistica, di stoccaggio e distribuzione già presente sul territorio nazionale;
  • Incremento della sicurezza di approvvigionamento tramite produzioni presenti sul territorio nazionale;
  • Pieno inserimento delle iniziative produttive nei principi di sviluppo di economia circolare, recupero di rifiuti e waste to energy.

Il raggiungimento del suddetto obiettivo è fortemente collegato alle sinergie industriali che le Imprese stanno già ponendo concretamente in essere, al fine di garantire lo sviluppo attività di ricerca e innovazione e produzione di prodotti bio e rinnovabili da miscelare al GPL.

Le Società Italiane stanno effettuando importanti investimenti - alcuni dei quali sono anche oggetto di misure di finanziamento dedicate nel Fondo Complementare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - al fine di sviluppare la produzione nazionale di bioLNG, originata dalla liquefazione del biometano, al fine di ridurre l'impronta di carbonio del prodotto in linea anche con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea nel pacchetto "Fit for 55 ".

In termini numerici, in Italia sono attualmente operativi 5 impianti di produzione bioLNG, con altri 40 in costruzione o programmati entro il 2025 (in fase di autorizzazione o in fase di studio di fattibilità).

Le Aziende italiane stanno investendo molto nello sviluppo del settore GNL, sia nello sviluppo della filiera di approvvigionamento che in quella di distribuzione, disposte a confermare ulteriori investimenti anche nel prossimo futuro per garantire la diversificazione delle fonti e degli approvvigionamenti energetici, nonché la disponibilità di prodotti sempre più decarbonizzati.

Lo sviluppo del biometano, anche in forma liquida, è previsto in apposite linee progettuali del PNRR:

  • target M2C2-4: entro il 31 dicembre 2023, lo sviluppo della produzione di biometano da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 0,6 miliardi di m3 
  • target M2C2-5: entro il 30 giugno 2026, lo sviluppo della produzione di biometano daimpianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 2,3 miliardi di m3